La tua storia, in breve, dall’infanzia a BlowUp
Nato il 24 ottobre 1979, Scorpione, ultimo di quattro figli. Padre postino, madre casalinga. Laureato in Filosofia a Napoli, orgogliosamente Atellano, vivo a Succivo (CE) dove abbiamo fondato la BlowUpFilm per provare a fare il cinema dove il cinema non c’era.
Perché ‘il cinema è un’invenzione senza futuro’ come recita il tuo blog?
È una citazione dei fratelli Lumiere che pur avendo inventato il cinematografo non avevano colto la grande potenzialità del mezzo, cosa che poi ha intuito, da grande illusionista, Melies.
Una frase che però dà anche l’idea del cinema come eterno presente.
Ci racconti la ‘tua’ scrittura cinematografica – sospesa tra verità, denuncia e surreale (come Svanire, il tuo ultimo corto in programma anche alla Mostra del Cinema di Venezia). E’ una scelta determinata da dove sei nato (la provincia di Caserta vicino alla cosiddetta Terra dei Fuochi) o dal fatto che ti piace il cinema più attuale possibile ma senti il bisogno di ‘elevare’ la crudezza che ti circonda?
Mi piace molto il cinema sociale dei fratelli Dardenne e mi emoziona tanto vedere Ken Loach alzare la Palma d’oro all’ultimo festival di Cannes. E’ quello il mio cinema di riferimento a cui cerco di aggiungere, insieme a Giusi Marchetta (amica-scrittrice-sceneggiatrice) delle fughe per non restare intrappolati nella cruda realtà.
Sei figlio di una terra matrigna, a cui continui però a rivolgerti creativamente e la fai protagonista dei tuoi lavori. Eppure la locale Film Commission non ti supporta e tu lavori molto con il crowdfunding per supportare i progetti della tua Associazione BlowUp.
Che tipo di pubblico ti ‘premia’ tutti i giorni, da dove viene e cosa fa? E cosa prova un regista quando si conquista già dei ‘biglietti’ per il suo progetto prima di girarlo?
Non vorrei sembrare retorico o sciocco ma è proprio il mio territorio a darmi la spinta creativa.
Non riesco a fare a meno questa terra anche se le storie che racconto possono essere ambientate in luoghi diversi. Sulla Film Commission Campana no comment. Spero solo però che presto la Regione si decida a fare una legge regionale per il cinema in Campania.
E’ anche “grazie” a queste carenze (il famoso “dai diamanti non nasce niente”) che siamo arrivati al crowdfunding ed alla grande soddisfazione di girare due film brevi, con più di 100 produttori, che ci hanno sostenuto da gran parte dell’Italia. Ed io per questa cosa provo grande ansia ma anche grandissimo amore.
Cosa dai alla tua terra e cosa ne ricevi?
Amore, tanta rabbia, alle volte odio: è questo quello che prendo e anche quello che do.
Una cosa bella che ti è capitata di recente sia sul piano professionale che sul piano più personale?
Il 14 luglio ero a Nizza per un workshop di cinema. Dovevamo, in tre giorni, realizzare un cortometraggio con alcuni studenti di giurisprudenza della Summer School di Torino guidati dal prof. Heritier.
I ragazzi e anche noi eravamo scossi, smarriti. Abbiamo deciso di portare a termine il nostro lavoro. Abbiamo girato il corto. Eravamo insieme, facevamo cinema e loro erano bellissimi, vivi.
Il tuo cibo e la tua bevanda preferiti
Non posso fare a meno delle tre P: pane, pasta e pizza. Da bere vino: Falerno rosso o, se bianco, Asprinio di Aversa.
Il libro e la musica con te in questo momento (e dove poggia il libro od i libri che leggi)
“Canzoni della cupa” di Vinicio Capossela insieme a “La vita come un romanzo Russo” di Carrère poggiato dove capita.
Un talento che hai uno che ti manca
La capacità di mettere insieme e mediare. Mi manca a volte la capacità del distacco. Sono troppo empatico.
E dopo Svanire?
Stiamo lavorando alla mia opera prima. Finalmente! Il titolo provvisorio è “L’ultima notte dell’anno” scritto con Giusi Marchetta e Marco Racca e prodotto da Alfonso Santoro che ringrazio per aver creduto da subito nel nostro progetto.
Dove ti vedi tra 10 anni, macchina da presa a parte?
Con Meri, la mia gatta, con Alessandro Lanciato, fratello e direttore della fotografia, con Veronica o con qualche altra donna ancora disposta ad amarmi, seduto fuori al BarTò di Succivo a bere, ad annoiarci beati e a litigare con il nostro barista, convintamente e tristemente interista: Salvatore detto Baggio.
Cosa hai imparato sin qui dalla vita?
Domanda troppo impegnativa. Forse ho imparato che bisogna dirsi “Ti voglio bene!” quando si può.
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Puoi incontrare Angelo Cretella alla 73ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, dove il 2 settembre 2016 dalle 11.30 accompagna Svanire agli screening del concorso under 40 dove è selezionato, ILOVEGAI
Per guardare online Svanire: https://vimeo.com/117718717
Nella sezione Racconti, pubblichiamo un estratto ancora inedito dalla sceneggiatura del prossimo – e primo lungometraggio – film di Angelo, dal titolo provvisorio ‘L’ultima notte dell’anno’ (che traduciamo anche in inglese).
Una risposta a “Angelo Cretella, Succivo”
chiara
vorrei se possibile incontrare Il sig. Angelo Cretella, sono alla ricerca di una produzione degli anni 80 mi pare girata a Succivo uno film o sceneggiato non ricordo bene il titolo. Ne vorrei una copia. In esso compariva come controfigura una persona a me cara.