27 INT. EREMO, INFERMERIA – GIORNO 27
Matilde è seduta su un lettino medico.
Suor Nunzia è in piedi di fronte a lei. Regge per lei un bicchierone di zuccheri e vitamine. Le fa cenno di bere.
Matilde beve qualche sorso, ma poi si ferma. È totalmente priva di forze.
SUOR NUNZIA
Tutto.
Matilde fatica a finire di bere. Ha la nausea.
MATILDE
Devo parlare con Don Fortunato.
SUOR NUNZIA Ha detto stasera.
(pausa)
Non hai mangiato nemmeno oggi.
La suora appoggia la testa di Matilde sulla sua guancia.
SUOR NUNZIA (CONT’D) Hai la febbre.
La suora le tira su la felpa. Matilde la blocca.
SUOR NUNZIA (CONT’D) Ti devi cambiare, sei sudata.
Matilde la lascia fare, non ha le forze di opporsi.
Ora è a petto nudo.
La schiena è ricoperta di tatuaggi.
La suora li guarda per un attimo, ma torna seria su Matilde.
SUOR NUNZIA (CONT’D) Perché non mangi?
MATILDE
Lo faceva anche Santa Caterina.
(pausa)
Smetteva di mangiare quando parlava con Dio.
SUOR NUNZIA Eh, Santa Caterina!
(fa una pausa)
Tutti parliamo con Dio, o con la Madonna, ma non in quel modo lì…
Matilde abbassa lo sguardo, si tocca i tatuaggi, un gesto come per cercare di nasconderli.
Suor Nunzia guarda tutto il corpo della ragazza. Sono disegni di foglie, fiori e demoni giapponesi dall’aria inquietante.
SUOR NUNZIA (CONT’D) Che cosa significano?
La suora aspetta una risposta, mentre le porge un maglione nero. Matilde cerca il coraggio di rispondere.
MATILDE
Li ho disegnati io…
Allontanano il male.
Le due donne si guardano, sono molto differenti in quel momento.
Qualcuno bussa alla porta e, senza aspettare l’invito, entra.
È Don Fortunato, trafelato, in apprensione.
Guarda la suora con occhi seri, mentre Matilde si aggiusta addosso il maglione.
SUOR NUNZIA
Ha un po’ di febbre, è stanchezza.
Matilde prova a dire qualcosa al prete, ma è interrotta con un gesto secco dall’uomo. Credeva di trovarlo pronto ad ascoltarla, invece la blocca velocemente.
DON FORTUNATO
Suor Nunzia, lasciaci soli per favore.
La donna guarda il prete e la ragazza, poi esce dalla stanza.
Il prete prende una sedia e la sposta davanti al lettino dove è seduta la ragazza. La guarda dritta negli occhi.
DON FORTUNATO (CONT’D) Dove sei stata stanotte?
MATILDE
Al Santuario crollato…
ARDORE – estratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film, scena 27
Scritto da
Cristian Patanè, Andrea Paolo Massara, Ilaria Macchia
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