Scava e scava,
oh se alla fine scava
questa metratura di timore
per come vengono tra i denti determinate cose.
Sollevati da profondità dilaniate
come potevamo, noi, saperle così dilaniate
tanto nel profondo ci avevano sepolti.
In questo mondo che disturba
nelle ultime pieghe della pace dei cipressi incolonnati i morti,
solo adesso, e a stento, riusciamo a chiudere gli occhi
a cui sembra non spetti riposo alcuno,
quando lontane nell’ardere nominante dei ponti,
divorate da fiammeggianti lingue sul dietro
di una paura sveglia ci tremano le gambe
e da laggiù a qui intorno,
da dentro a insaziati bidoni sferzano
di incomparabili abbagli atroci lampi.
Francesco Giusti (Italia, 1952-)
Cose di frontiera è una poesia inedita letta dall’autore il 18 dicembre 2019 in una serata di poesia e rebetiko ad About (Venezia) organizzata da Inedito!, giovane collettivo di poeti. Per scoprire di più sull’autore e acquistare la sua recente raccolta Quando le ombre si staccano dal muro: