Tuona sopra i pini.
La nube spessa sgranò le sue uve,
cadde l’acqua di tutto il cielo confuso,
il vento disperse la sua trasparenza,
si riempirono gli alberi di anelli.
di collane, di lacrime erranti.
Goccia a goccia
la pioggia si riunisce
ancora alla terra.
Un solo tuono vola
sopra il mare ed i pini,
un movimento sordo:
un tuono opaco, oscuro,
sono i mobili del cielo
che si trascinano.
Di nube in nube cadono
i piani dell’altezza,
gli armadi azzurri,
le sedie e i letti cristallini.
Tutto trascina il vento.
Canta e conta la pioggia.
Le lettere di acqua cadono
rompendo le vocali
contro i tetti. Tutto
fu cronica perdita,
sonata disperata goccia a goccia:
il cuore dell’acqua e la sua scrittura.
Terminò la tormenta.
Ma il silenzio è altro.
Pablo Neruda (Cile, 1904 – 1973), ascoltata a La Casa delle Parole, giugno 2018
Immagine di copertina: Giuseppe Penone, Unghie su foglie di lauro, 1993 (Cirva-Stanze del Vetro) foto Diana Marrone