Cat, scrittrice
La tua storia in 10 righe
Sono nata a Greenville, Carolina del Sud, nel 1955 e cresciuta in una piccola città del New Jersey ad un’ora circa da New York City. Ero in grado di leggere prima di andare all’asilo e ho scritto il mio primo libro all’età di sei anni – si intitolava Children of Other Lands. Volevo in realtà fare l’attrice e quindi ho studiato teatro con Stella Adler a NY, poi mi sono trasferita a Los Angeles dove mi sono sposata con un produttore televisivo. Più o meno verso i 35 anni, ho smesso di recitare e sono passata alla scrittura, con un successo di gran lunga maggiore. Nell’aprile 1998, sono venuta a Venezia per tre mesi, con un visto turistico, per scrivere. E quando i tre mesi sono finiti, non volevo più partire. Sono tornata a LA, ho avviato le pratiche di divorzio e a settembre ero a Venezia. Il mio primo romanzo, Harley, Like a Person è stato pubblicato nel 2000.
Come riesci a combinare la lentezza di certe piccole città italiane con le tue origini americane?
Ho passato la maggior parte della mia vita adulta in tre città: New York, Los Angeles e Venezia. Ognuna di esse ha la sua energia. Venezia è tanto intensa come lo sono NYC o LA, a parte per il fatto che ti muovi in barca o a piedi e non usi l’automobile. Non c’è niente di più soffocante del rimanere incastrati in coda nel traffico di una freeway di Los Angeles. Questa non è lentezza – è stallo. Almeno a NYC puoi saltare fuori dal taxi bloccato nel traffico, prendere la metro o camminare.
Che pensi della vita sociale veneziana e qual è il tuo particolare gusto, se ti è possibile descriverlo?
Venezia è una città così piccola che ogni volta che metti il naso fuori la porta ti imbatti in qualcuno che conosci. Per me, la vita sociale qui si snoda attorno ad eventi culturali ospitati in luoghi così fantastici che ti tolgono il respiro.
Venezia è incredibilmente ricca di cultura e scoperte, di tesori. Anche andare all’ospedale qui è un evento sociale, quasi una pièce teatrale che si svolge in un incredibile, antico palazzo. Essendo americana, venendo da un paese così giovane, non smetto mai di provare meraviglia nei confronti dei veneziani.
Qual è stato il traguardo più importante che hai raggiunto dedicandoti alla creazione del tuo blog dopo così tanti anni di lavoro da corrispondente di media tradizionali?
Non ho mai lavorato così a lungo per i media “tradizionali”. Ho scritto per il supplemento italiano dell’International Herald Tribune (Italy Daily) per meno di tre anni e sono stata davvero fortunata ad avere un editor molto bravo, Claudio Gatti, di NY. Anche come scrittrice ho avuto grandi editor che mi hanno dato tanto supporto creativo, interferendo minimanente. Riguardo all’attività di blogger, la sola persona che mi fa da editor sono io.
Quanto è difficile iniziare oggi un’attività imprenditoriale come la tua nella tua città, o in generale?
A Venezia è difficile ma non impossibile.
Che incontri fai nella tua routine lavorativa?
Non ho una vera routine giornaliera, ne’ settimanale. Vado ad una mostra e poi ne scrivo sul mio blog. Un esempio potrebbe essere quando ho visto Sky Over Nine Columns di Heinz Mack all’Isola di San Giorgio lo scorso giugno. Era così magico che mi ha letteralmente trascinata. Poi, a settembre, sono stata invitata all’opening di Azimut/h alla Peggy Guggenheim Collection. Il curatore, Luca Massimo Barbero, ha intervistato Heinz Mack sulla terrazza del museo! Quindi, ho avuto l’opportunità di dire all’artista in persona quanto il suo lavoro abbia significato per me e quando sono tornata a casa ne ho scritto. Si può leggere qui: Creative Earthquake at Peggy Guggenheim Collection in Venice – AZIMUT/H and HEINZ MACK
Cosa ti da la tua città e viceversa?
Venezia mi sta dando una intensa educazione e io le dono una prospettiva nuova.
Qualcosa di bello capitato di recente?
Imbattermi nella Pala D’Oro alla Basilica di San Marco questa vigilia di Natale. Mi sono sentita come il monolite in 2001 Odissea nello Spazio, pulsando di energia dell’universo.
La tua passione culinaria?
Mi piacciono tutti i cibi speziati e piccanti cucinati nel wok. Curry, pollo, riso e verdure. Adoro anche il radicchio di Treviso. Ed il pesce.
E il tuo vino o la bevanda preferita?
L’Amarone.
La musica ed il libro(i) con te in questo momento (e se possibile su che tipo di comodino si trovano)?
Sto ascoltando Così fan tutte di Mozart. Leggo in continuazione, quindi i miei libri cambiano anche di giorno in giorno e leggo in inglese, quindi qui la mia selezione è limitata a libri usati o libri di amici. Oggi c’è The Moon is Down di John Steinbeck. Sul comodino c’è The Emperor’s Handbook di Marco Aurelio le cui parole sagge scritte circa 2000 anni fa mi accompagnano a dormire.
In che modo provi a vivere lentamente, se lo fai, nella tua città?
Mi piace il giardinaggio.
Un talento che hai e uno che ti manca?
Posso fare le capriole nel mare. Mi piacerebbe suonare il piano.
Cosa hai imparato sin qui dalla vita?
Che il diavolo non ha il senso dell’umorismo.
Il blog di Cat: http://venetiancat.blogspot.com
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