Luciana, Ischia

 

In breve la tua storia – dall’infanzia
Sono nata sull’isola d’Ischia, nota come ‘isola verde’, in un tempo in cui per una bambina era ancora possibile andare a scuola a piedi da sola. E ogni giorno è stato un’avventura nuova e differente. Se a sei anni impari ad andare in giro da sola, il mondo è magnifico ed il tuo unico desiderio è esplorarlo, farti nuovi amici e scoprire cose nuove.

Sono partita dalla mia terra per studiare sociologia ed antropologia, in seguito ho viaggiato molto per lavoro, organizzando corsi finanziati dall’Unione Europea per assistere lavoratori indipendenti sui loro diritti, per denunciare il lavoro nero. Dovunque mi trovassi, è sempre stato per me importante immergermi nella vita locale. In Sicilia ero siciliana, cucinando siciliano, vivendo come una siciliana e lo stesso a Benevento, Salerno e Milano. Sono tornata a Napoli grazie ad una borsa di studio ad un master in Redazione. Lì incontro un amico con cui fondare un’agenzia di comunicazione.

Una vita sospesa, la mia, tra Ischia (Terra Tremula, per via della sua origine vulcanica) e Terra Ferma – che è Napoli. Alla fine ho deciso di tornare a Ischia, la mia isola. Ci sono tornata piena di valigie, di cose da fare e da dire e, soprattutto, da condividere.

 

 

Una giramondo che diventa ogni volta una cittadina vera, e radicata. Ci dici qualcosa di più di questa tua attitudine – o meglio di questo dono che ti ritrovi?

 

Scoperta, conoscenza, arricchimento e crescita; questo per me significa viaggiare.

Ogni viaggio mi ha dato questo: una storia, la vita di qualcuno che spontaneamente mi apre una porta. Mi piace mischiarmi alle persone, mi piace fondermi con la realtà circostante, adottare nuovi stili di vita e vivere il mio vagare da protagonista, aprendomi a nuove prospettive.

Ogni volta ritorno a casa con una passione nuova. Passioni che mi catturano quando sono in viaggio e che poi, una volta a casa, mi permettono di continuarlo.

 

 

Perché Ischia nella tua vita adesso – e perché l’isola come teatro, o meglio come cuore, del tuo progetto Borsa Verde, Scambi e Baratti a cattiveria zero? Da dove viene ‘cattiveria zero’?

 

Mi piace mangiare cibo biologico salutare ma, anche se vivo a Ischia, non ho un orto. Preparo da un po’ da me la farina, preparo ed inforno pane integrale di farro. Ho presto iniziato a scambiarlo per avere verdure fresche dai miei vicini. Mi piace molto provare ricette di pane sempre diverse. Il mio ‘filone’ più apprezzato è quello giallo alla curcuma, ma il secondo in ordine di classifica è quello alla spirulina ricco di vitamine. All’inizio c’era un po’ di perplessità dato che la spirulina dona un colore verde-bluastro scuro spesso scambiato per muffa. Un giorno, un amico posta una foto di un uovo d’anatra su facebook, fresco fresco dal suo pollaio felice. Lo vidi e lo volevo, proposi in cambio il mio pane. Lui accettò e come provocazione disse ‘Perché non fondi un gruppo di scambi? Solo tu puoi riuscirci!’. Beh, l’ho fatto, “La Borsa Verde 3.0 Scambi e Baratti a Cattiveria Zero” .

La sua missione, scambiare e barattare ortaggi freschi, cibi e bevande fermentate e lievitate rigorosamente prodotti in casa.

Dal suo debutto su Facebook nel 2014, l’iniziativa è stata veramente applaudita ed è cresciuta, offrendoci occasioni per conoscere persone nuove, cementare nuove amicizie e scoprire interessi comuni come l’amore per la terra e per stili di vita sani, con attenzione alla nutrizione e all’ambiente.

Il processo di scambio è veloce e facile…basta postare una foto di cosa vuoi scambiare e di cosa vuoi in cambio. Se ottieni la risposta desiderata, stabilisci tempo e luogo dello scambio.

La Borsa Verde ha due gruppi ‘fratelli’, S-Cambiamento a Roma, con cui spesso organizziamo scambi culturali, laboratori di panificazione, corsi di giardinaggio in cassoni e permacultura. E OM garage, un gruppo che si trova a Playa del Carmen (Messico), dove si scambiano lezioni di yoga e di meditazione. Con Borsa Verde, anche i professionisti svelano la loro ‘vena verde’. Inaspettati avvocati, architetti, biologi marini, impiegati, ingegneri e consulenti mostrano i loro angoli verdi, i giardini, i pollai e barattano prodotti fatti in casa. Le mamme nutrono i loro bambini scambiando prodotti coltivati in modo naturale invece che comprarli al supermercato. Arance, cavoli, piselli, cicoria, lattuga, fiori di zucchini e altri prodotti di stagione sono scambiati per pani fraganti allo yogurt e prodotti senza glutine per celiaci. I membri del gruppo spesso organizzano feste di compleanno low-cost o no-cost ed anche banchetti di matrimonio dove la Borsa Verde offre l’abito da sposa, favori e il rinfresco.

Attraverso la Borsa, Ischia sta riscoprendo le sue radici agricole a lungo abbandonate, soprattutto grazie alla popolarità crescente di eventi come ‘la coltivazione della domenica’. Non solo, i coltivatori di olive hanno aperto le fattorie vecchie di secoli, invitando il pubblico ad andarli a trovare e ad aiutare nella coltivazione, riservando loro una quota di olio senza cattiveria, genuino, che producono. Altri proprietari terrieri hanno finalmente aperto vecchi cancelli, ospitando e scambiando in luoghi che erano una volta degli Eden, molto nascosti e ricchi di piante lussureggianti, frutti e ortaggi. Il pubblico accesso a questi campi è un’occasione sia per i locali, sia per i visitatori di scambiare liberamente cibi, semi e consigli.

La Borsa Verde ha già varcato i confini grazie a Ischia Review, un sito di promozione turistica specializzato per i mercati anglosassoni ed nord-europei. Lì la Borsa viene proposta come un’esperienza di vacanza fuori dall’ordinario invitando i visitatori che intendono fermarsi ad Ischia a portare specialità dalle loro terre per scambiarle qui con gli isolani ed ottenere prodotti dell’isola ma anche per conoscere i locali su un piano di maggiore autenticità.

Una piccola, e silenziosa, rivoluzione nasce tra le pieghe di Borsa Verde, una realtà virtuosa e sempre più numerosa che mette insieme Ischitani dotati di pollice verde, famiglie, bambini, amici e stranieri che hanno scelto di vivere sani, senza imbrogli. Siamo molto abituati ad eventi passivi che ci relegano ad un ruolo passivo; in Borsa Verde i membri sono protagonisti, stimolati verso attività che producono frutti …un rimedio eccellente ed attivo contro il progressivo livellamento della nostra società. La Borsa Verde può sicuramente vantarsi della riscoperta degli effetti umanizzanti del baratto nella vita di isolani moderni ed insieme della valorizzazione della terra, dei suoi frutti e della perseveranza nella produzione biologica. Non proprio un risultato da niente in tempi in cui ci sono allarmi, serissimi, di tutti i tipi che vengono periodicamente emessi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Inoltre, raccogliamo e raccontiamo storie di una cultura paesana, di una terra, di un passato ma anche del presente e, speriamo, del futuro.

 

 

Il tuo traguardo più importante da professionista e quello sul piano più personale?
Sono molto brava nel formare squadre. Ho un grande talento per la motivazione e sono capace di portare il potere della volontà e l’energia anche nella persona più pigra e apatica. Mi piace condividere esperienze, sono creativa ed estremamente pratica.

 

 

Un incontro fantastico capitato di recente?
Ogni giorno incontro persone speciali e scopro vite incredibili e questo accade perché cammino nei campi, nei giardini e negli orti.

 

 

Cibo e bevanda preferiti?

 

Insalata di quinoa nera con albicocche, menta, zucchini crudi, semi di girasole e formaggio di capra. Ovviamente, tutti ingredienti di baratto!!!

Il mio drink preferito è ‘La Bomba’, una specialità dei chioschi di bevande di Sant’Angelo. E’ fatto con succo di limone e di arancia, poltiglia di limone, tutto ghiacciato. Delizioso!! E anche di più dopo 10 km di bicicletta. E se porto i limoni, la baratto anche!

 

 

Il libro o i libri con te e la musica che ti accompagna ora

 

Sono a pagina 12 di Io di Più, il primo libro di Romolo Bianco, un giovane attore napoletano e cantante. E finalmente, sto finendo The Power of Introverts in a World that Can’t Stop Talking di Susan Cain. Non male per un’estroversa come me!

Mi piace ascoltare vecchi pezzi come ‘Strana Estate’ del cantautore milanese Diego Mancino.

 

 

Un talento che hai, uno che ti manca?

Sono creativa e mi piace avere a che fare con gli altri. Sono una pessima pittrice e mi spiace. Avrei dato qualsiasi cosa per diventare un’artista.

 

 

Dove ti vedi tra dieci anni?

Girare il mondo con la mia bici, organizzare scambi e baratti.

 

Cosa hai imparato dalla vita fino ad ora?

La vita è tutta una grande barzelletta e ti serve senso dello humour per apprezzarla e ridere di essa…e di ridere specialmente di te!

 

Una risposta a “Luciana, Ischia”

  1. Katia

    Noi tutti, soci, siamo grati a Luciana per aver inventato la borsa verde, che non solo ci fa mangiar sano, ma ci dà l’opportunità di fare nuove amicizie, comunicare, cosa ormai difficilissima, nel mondo di internet, invece a noi serve proprio per conoscere nuove ricette, nuovi ingredienti sconosciuti a chi, magari, non ha modo di viaggiare. Grazie, Lussi, ad maiora

    Rispondi

Lascia un commento