La tua vita in poche righe – siamo interessati soprattutto ai primi anni e ai primi studi
Ho scritto moltissime poesie, te ne mando uno che parla della mia vita nella sua interezza. Ecco qui solo la sua fine, che è anche la parte più importante.
‘Se vuoi saperne di più:
Sfoglia le mie monografie,
Compulsa il mio sito internet,
Leggi la mia biografia professionale
E per impararla tutta:
Tortura il mio psicologo.
Chiedi a miei amanti;
Incontrami …
O ancora meglio:
Scrivi tu stesso il resto della storia…il resto del ‘dramma’…
Andare oltre i limiti del corpo ‘finito’ con una strabiliante carriera performativa: hai proprio fondato un nuovo dizionario nell’arte contemporanea.
Esattamente come prima per la risposta sulla mia biografia, ho scritto un manifesto sull’Arte Carnale proprio per differenziarmi dalla cosiddetta body art, te lo mando insieme con quest’intervista.
Prendi qualche estratto da pubblicare se ti piace.
(lo abbiamo fatto come ORLAN ci ha proposto, qui vi ricopiamo un pezzetto che ci è piaciuto tanto, ma lo pubblichiamo integralmente, in lingua originale nella nostra sezione Short Stories)
(LIBERTA’
L’ARTE CARNALE STATUISCE L’INDIPENDENZA INDIVIDUALE DELL’ARTISTA. IN QUEL SENSO, RESISTE ALLE CONDIZIONI ED AI DICTAT. ECCO PERCHE’ COINVOLGE IL SOCIALE, GLI ORGANI DI INFORMAZIONE (DOVE SCONVOLGE LE IDEE E PROVOCA SCANDALI), E RAGGIUNGERA’ FINANCHE PRIMA O POI IL LIVELLO GIUDIZIARIO (PER CAMBIARE IL NOME DI ORLAN)
CHIARIFICAZIONE)
Se, idealmente, desiderassi dare un suggerimento a chi cambia il suo corpo con la chirurgia plastica oggigiorno, quale sarebbe? E che canone di bellezza o che grado di indipendenza da ogni ‘canone’ desidereresti?
Inventai quella serie di lavori su questo argomento (sin dagli anni 90 l’artista francese si rese assai celebre per aver imposto al suo corpo una serie numerosissima di interventi di chirurgia plastica e facciale per prendere le sembianze di icone del Rinascimento o di altri periodi) non per ragioni personali ma proprio per la mia ricerca artistica. Per farla breve, era come mettere una figura sulla mia faccia, quindi una rappresentazione, e per crearmi una nuova immagine al fine di produrre nuove immagini con le mie auto-ibridazioni pre-colombiane, indo-americane, africane – ed ancora, come le maschere dell’opera di Pechino, addirittura coinvolgendo progettazione e realtà aumentata.
Ho addirittura, di frequente, fatto impianti dentali agli zigomi e li ho messi anche sulla fronte perché questo gesto non era mai stato fatto e quindi non era mai inteso per aumentare la bellezza.
Il mio processo artistico è totalmente contro i canoni di bellezza e contro la standardizzazione in genere. Non sono contro la chirurgia plastica ma sono contro quello che ne hanno fatto, quindi se devo consigliare di sicuro direi a chi si vuole operare di farsi prima un autoritratto e di stare lontano dai modelli che sono stati creati per questo tipo di operazioni.
La bellezza è questione di ideologia dominante (sia geografica che storia). Se sei nato in un dato periodo in una tribù, dovrai adattarti alle aspettative lì correnti in termini di stili come le femmine di giraffa oppure le femmine con il piercing labiale.
Il tuo primo lavoro d’arte e l’ultimo: qual è in sintesi la poetica granitica di ORLAN che puoi ancora leggere in entrambi?
Tutto il mio lavoro mette in dubbio lo statuto dei corpi e indaga la società attraverso ogni possibile forma di pressioni – culturali, politiche, religiose – cercando di fornire ogni volta qualche risposta controcorrente.
Tu come insegnante: quali mezzi preferisci con le generazioni più giovani?
Prendo il rischio di non essere subito capita.
Faccio lavori che mettono in discussione i fenomeni sociali e che riguardano i grandi problemi del nostro tempo senza adoperare alcun compromesso e senza alcuna ragione puramente estetica.
Tu come lettrice: che luoghi, che bisogni, che storie? E, considerando che sei stata un’editrice di riviste d’arte, qual è la tua rivista preferita (se ne hai una) oggi?
E la musica ed il libro con te ora?
Amo soprattutto leggere letteratura teoretica, non tanto i romanzi.
I miei due libri sul comodino adesso sono La Ligne Oubliée di Marc Partouche e Esthétique de la Complexité by Louis-José Lestocart.
La copertina del secondo libro è in realtà aumentata e mi ricorda i lavori che sono in mostra adesso a Roma (in Italia, al Museo Macro fino al 3 dicembre, con il titolo VIDEO/ORLAN/TECHNOBODY).
Adoro Artpress e Beaux Arts Magazine tra le riviste d’arte.
Musica: adesso ascolto le Chicks on Speed perché sto preparando un concerto con loro.
In quali luoghi – segreti o comuni – ti rechi quando vuoi rallentare il passo?
Musei o biblioteche.
Cosa hai imparato sin qui dalla vita?
L’intensità.
Ma adorerei se i vostri lettori potessero firmare la petizione per l’abolizione della morte.
Per scoprire di più su ORLAN: http://www.orlan.eu
Una risposta a “ORLAN, nel mondo”
xenne
Dedita all’espressione artistica, maestra d’arte ed artista sperimentale. Interessata a sapere e trasmettere conoscenza.