Thomas Jonglez, editore, Rio de Janeiro

La tua storia in dieci righe con un accenno specifico sulle città che oggi chiami ‘casa’

 

Sarà molto più di dieci righe, preparati!
Dopo una laurea in management alla ESSEC Business School nel 1992, prima di entrare nel mondo del lavoro decisi di fare un viaggio intorno al mondo.

 

Il mio primo viaggio fu quindi in Sudamerica, dove passai 7 mesi zaino in spalla, migliorando lo spagnolo e, poi, scoprendo il mondo: Argentina, Bolivia, Paraguay, Cile e Perù. Ho fatto autostop (e anche ‘barca-stop’) in tutti questi paesi, in tutto percorrendo oltre 5,000 km. Una volta tornato nel mio paese natale (la Francia), ho finito il servizio militare, scegliendolo proprio all’opzione del servizio civile. Ho fatto il mio addestramento in fanteria a Montpellier prima di entrare nel Sesto Reggimento di paracadutisti marini di fanteria (comandato dal famoso Generale Bigeard), come sotto-tenente. Quando ho finito il servizio militare, ho comprato un biglietto di sola andata per Pechino e ho deciso di tornare a Parigi via terra: questo fu l’inizio di un viaggio eccezionale durato sette mesi.

 

Sono entrato in Tibet clandestinamente, nascosto sotto le coperte. Mentre facevo autostop, sono stato caricato da soldati cinesi che mi hanno invitato a dormire nei loro compound, situati ovunque nell’intera lunghezza del confine tra Tibet e India.

 

Dopo ho raggiunto Kashgar e il Turkestan cinese seguendo una rotta, dagli altri giudicata invalicabile, attraverso la regione proibita dell’Aksai Chin. Da lì, sono arrivato in Pakistan dove ho ricevuto un incredibile benvenuto, specialmente nelle zone tribali che divennero tristemente note dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Quindi, sono partito per l’India, dove ho imparato l’arte della meditazione prima di tornare in Pakistan.

 

Attraverso il Balochistan sono arrivato in Iran dove sono rimasto un mese. Poi sono passato attraverso il Kurdistan, la Turchia, la Grecia, la Macedonia (fui il primo straniero a passare il suo confine sin quando la Macedonia, che aveva appena conquistato la sua indipendenza, aveva aperto il suo confine con la Grecia), Albania, Italia, Svizzera, fino ad arrivare finalmente alla stazione di Gare de Lyon a Parigi.

 

Fu durante quel viaggio di ritorno che scrissi la mia prima guida, Paris 300 lieux pour les curieux, con un amico, prima di iniziare un lavoro all’Usinor come manager per l’esportazione in Sudamerica. Nel 2000, con Usinor, ho fondato una compagnia internet per l’acciaio, lavorando direttamente con Francis Mer (che fu in passato un ministro dell’Economia francese), a cui mandavo un report settimanale sui progressi ottenuti. Sono poi partito per Bruxelles dove ho passato due anni creando un mercato online con i competitors di Usinor: Thyssen Krupp, Corus (che era precedentemente la British Steel) ed Arbed, che poi si fuse con Usinor per diventare Arcelor.

 

Alla fine del mio periodo a Bruxelles (2002), ho fondato la mia casa editrice (Jonglez Publishing), che si è specializzata sin da subito in guide di viaggi che recensiscono posti segreti ed insoliti. Non volendo competere con le guide già edite, ho deciso per uno stile originale, proprio per creare una nuova guida di viaggio: per definizione, le mie sono scritte da residenti e parlano solo di posti che non si trovano in altre guide. Il target di queste ‘guide segrete’ sono anche quindi i residenti stessi, che possono scoprire o riscoprire la loro città, ma anche viaggiatori curiosi che magari già conoscono la città o la regione di cui parliamo.

 

La prima guida che ho pubblicato è stata Bruxelles insolite et secret (Secret Bruxelles) nel 2003: il suo successo (tra i 10 libri più venduti in Belgio) ha provato che il modello funziona. Quindi ho pubblicato Marseille insolite et secret (che ha superato nove volte gli obiettivi di vendita) e ho anche istituito una partnership con Michelin che l’ha distribuita nella maggior parte d’Europa.

 

Quando, a 32 anni, ho lasciato Bruxelles, sono anche diventato vice-presidente delle strategia – e membro del direttivo – di Ugine & ALZ, la più grande delle società per l’acciaio inox di Arcelor. Alla fine del 2004, ho deciso di lasciare Arcelor per dedicarmi completamente alla casa editrice.

 

Circa un anno dopo, mi sono trasferito a Venezia, dove ho continuato a gestire Jonglez Publishing, che pubblica guide e altri libri in diverse lingue (Inglese, Francese, Spagnolo, Italiano, Portoghese, Tedesco ed Olandese) con oltre 100 titoli a catalogo. Ho anche pubblicato, recentemente, Venezia Segreta, che ha richiesto ben cinque anni di ricerca sul campo, premiata nel 2011 con la medaglia d’oro del Premio degli Editori Indipendenti come migliore guida di viaggio dell’anno.

 

 

Tu come lettore: che modalità, che luoghi e che bisogni?

 

Leggo un sacco: per esempio guide di viaggio generaliste prima di viaggiare in un posto che non conosco (anche se le migliori fonti d’informazioni per hotel, bar e ristoranti sono spesso gli amici piuttosto che siti e libri di viaggi). Dal nostro punto di vista, le guide sono più specializzate sugli aspetti culturali della città di cui parliamo, quindi sono differenti.

Leggo anche letteratura sulla spiritualità, che mi aiuta a riallineare il mio se’ e a muoverlo (indietro, talvolta) verso vibrazioni più alte. Adoro anche la letteratura dei grandi classici ed i saggi di storia.

 

 

Il mondo dell’editoria oggi è lento e furioso al tempo stesso – spesso utilizza una pluralità di strumenti (instant books, pdf online e anticipazioni multimediali) ed il modo in cui tu hai sviluppato la tua azienda sembra seguire tutto questo. In pratica, dato che vieni dal management: perché hai scelto di parlare proprio di queste specifiche guide, auto-prodotte e non mainstream, scritte da ‘persone normali per persone normali’?

 

Semplice, il mercato delle guide ‘classiche’ era già ben presidiato, vedi le varie Lonely Planet, Michelin, Guide du Routard etc… Sarebbe stato difficile competere con loro sullo stesso tipo di prodotto.

Oltre a ciò, come viaggiatore io odio viaggiare con un sacco di turisti intorno…Quindi tutto è nato sia per un gusto del tutto personale sia per un approccio di mercato.

 

 

Perché un così esteso focus sull’industria del viaggio? E’ perché oggi, il turismo è l’unico settore a crescita più che positiva o perché sei un incredibile viaggiatore?

 

Ho viaggiato in più di 100 paesi in 30 anni circa. Amo ancora molto viaggiare. A parte gli aspetti esotici e (talvolta) rilassanti di un viaggio, quello che m’interessa di più è che quando sei fuori dal tuo ambiente tradizionale, sei naturalmente più conscio e ricettivo su quel che ti circonda.

Le nostre guide segrete si concentrano su questo, ma sulla città che abiti: aiutandoti a scoprire un posto che non conosci proprio accanto a dove abiti, magari, ti aiutano a sviluppare attenzione, curiosità e coscienza del se’. Quindi potrebbero essere considerate anche come uno strumento di sviluppo spirituale, che passa proprio attraverso lo sviluppo della consapevolezza.

 

 

A parte progettare e pubblicare libri, che posto occupa (o dovrebbe occupare) la scrittura creativa auto-commissionata nella tua vita domestica e privata?

 

Scrivere mi aiuta a pulire la mente.

Scrivo qualche volta anche i miei diari personali, che mi aiutano a chiarire i pensieri.

 

 

Thomas viaggiatore: ancora zaino in spalla in Sudamerica come alcuni anni fa? Un mix di esperienze? Ti piace di più viaggiare da solo o con amici e famiglia?

 

Certo, viaggio ancora tanto. Solo nei miei viaggi di lavoro (dove cerco sempre di avere due o tre giorni liberi se viaggio per due settimane).

Faccio anche tanti viaggi con la famiglia (l’ultimo in agosto al Rio Tapajos, Amazzonia, fantastico!)

I viaggi con gli amici sono del pari importanti: il mio ultimo è stato a Lviv (Ucraina) e in Armenia/Azerbaijan/Georgia.

E’ sempre un misto di campeggio e talvolta di qualcosa di più comodo, quando è disponibile.

Adoro anche viaggi di coppia/romantici.

 

 

Quanto è stato difficile iniziare la tua attività e quanto è difficile continuare con Jonglez Books nel mercato in cui opera?

 

L’inizio è stato molto naturale: sebbene abbia impiegato più del previsto, ha mostrato che avevo fatto la scelta giusta: io penso che se devi combattere come un pazzo per sviluppare qualcosa, potrebbe significare che hai scelto la strada sbagliata. Devi sì lavorare duro, ma non deve essere una ‘lotta’ costante. Devi sentirti come in un ‘flusso’. Ecco come mi sono sentito quando ho iniziato la mia casa editrice: trovare un destino, naturalmente.

 

 

Che incontri fai nella tua normale routine lavorativa?

 

Gli incontri fisici sono molto pochi: si tratta di più di email e skype con le persone con cui lavoro nel mondo. A Rio (dove ora vivo) incontro solo le persone con cui lavoro qui.

 

 

Il traguardo più importante raggiunto come editore? E quello più sul piano personale?

 

Come editore, che le persone sembrino apprezzare i nostri contenuti. E che ovviamente le edizioni sviluppano regolarmente.

Siamo stati capaci di re-inventarci recentemente (abbiamo rinnovato completamente la grafica delle nostre guide segrete)

A livello personale: aver trovato il mio destino in questa casa editrice, ed essere capace di progredire nel mio sviluppo spirituale.

 

 

Una cosa bella capitata negli ultimi mesi o giorni a livello personale?

 

Un’incredibile esperienza sciamanica (mutuata dalla tradizione dei pigmei Bwiti nella regione del Gabon), 3 mesi fa. E’ stato proprio un grande cambiamento di vita ed una trasformazione. Ma è un lavoro duro; devi avere la volontà di cambiare, seriamente. La magia dura solo pochi giorni, se vuoi che duri di più è un lavoro molto, molto duro.

 

 

Cosa la tua città ti dona e cosa tu doni a lei, viceversa?

 

Rio ed il Brasile mi aiutano in due cose. I carioca sono molto animati e felici; i Brasiliani sono pazienti e questo è un eccellente doppio insegnamento. Penso che con la nostra Secret Rio, appena pubblicata, sto dando loro un modo per considerare, ed apprezzare, un po’ di più la loro storia ed il loro patrimonio. I carioca ed i brasiliani non sono sempre coscienti di quel che hanno.

 

 

La tua passione culinaria?

 

Dell’ottima carne con patatine fritte, un buon pesce condito con olio d’oliva.

 

 

Vino o bevanda preferita?

 

Caipirinha, un buon vino rosso (Côte Rôtie, per esempio)

 

 

Il libro e la musica con te ora? E dove si trovano?

 

Il libro del momento, ‘Avventure della coscienza’ di Satprem. E’ stato nella mia borsa per due settimane, in un viaggio. Se non è nella borsa con me, è sul mio comodino.

Musica: vado avanti a scoprire quella brasiliana (samba e bossa nova).

 

 

In che modo cerchi di vivere con lentezza se ti piace farlo, in una città come la tua?

 

Un’ora di passeggiata sulla spiaggia tutte le mattine. E’ proprio sotto casa mia a Rio.

 

 

Un talento che hai, uno che ti manca?

 

Talenti: curiosità, azione.

Talenti mancanti: empatia. Pazienza. Ma ci sto lavorando!

 

 

Che hai imparato sin qui dalla vita?

 

‘Ciò di cui hai bisogno è l’amore’. Più amore.

In brasiliano “mais amor por favor” (più amore, per favore).

 

L’amore è tutto. E va insieme con la coscienza, l’attenzione al momento presente, che va anche insieme alla vita lenta…Cercare di rallentare la mia vita ogni volta che si può, essere più consci, non solo quando medito o prego, ma sempre: quando cammino sulla spiaggia, mangio, parlo, faccio l’amore…E’ facile da capire ma molto difficile da mettere in pratica. Tuttavia questa è la chiave. Ti aiuta ad aumentare le tue vibrazioni!

 

Lascia un commento