Va’ Sentiero, Italia

Va’ Sentiero è una non profit appena fondata che ha un progetto davvero incredibile: far rivivere il percorso di trekking più lungo del mondo, chiamato Sentiero Italia, ‘delineato’ trent’anni fa da alcuni alpinisti. Si tratta di una vera e propria ‘chiave d’accesso’ dell’intero paese via trekking e sappiamo quanto l’Italia sia la più incredibile destinazione turistica del mondo.

Tuttavia, l’Italia attuale è sfortunatamente non proprio il paese migliore dove vivere perché non ci sono molte opportunità di lavoro specialmente per i giovani (abbiamo il più alto tasso di disoccupazione giovanile) e quel che è peggio è che il turismo – il vero ‘oro nero’ del paese, in grado di risolvere il problema occupazionale per tre generazioni – non è gestito affatto dalla politica e dalle istituzioni deputate.

Non da ultimo, ahinoi, i venti di tempesta della destra più razzista, low-profile e autarchica che questo paese abbia mai conosciuto soffiano forte e non contribuiscono di certo a rappresentare l’Italia come è naturalmente da sempre: la più aperta tra le destinazioni del continente ‘per natura’: un lembo di terra antichissimo tutto circondato dal mare che dal nord Europa si allunga fino a lambire l’Africa.

Sapete che qui a Slow Words amiamo le menti in cammino che vogliono migliorare il loro intorno ed in particolare amiamo il turismo lento – infatti abbiamo già cercato e trovato spesso storie in questa direzione e abbiamo già intervistato un manager francese che ha camminato per tutta l’Italia usando solo i suoi piedi. 

Nessuna sorpresa quindi che siamo andati a conoscere meglio i giovani protagonisti di Va’ Sentiero, anche se stanno appena ‘debuttando’ nella loro missione!

 

 

Che ci raccontate di voi – come singoli individui e come fondatori di Va’ Sentiero?

Siamo un gruppo di giovani, accomunati dalla passione per il viaggio e per la montagna in particolare.

Yuri, 31 anni, è specializzato in Relazioni Internazionali e lavora come guida turistica per un’agenzia di viaggi attivi americana. 

Sara (25) è fotografa freelance e sta seguendo un master in antropologia a Venezia.

Giacomo ( che rispondo a quest’intervista, ho 27 anni) ha conseguito un master in comunicazione all’università di Amsterdam e lavora da due anni per una start-up milanese. 

Il progetto Va’ Sentiero inizia circa due anni fa quasi per gioco. Dall’idea iniziale di imbarcarci in un’incredibile avventura di 6880 km a piedi, siamo giunti alla consapevolezza di quello che avevamo tra le mani: un’opportunità unica. Amiamo il nostro paese e vogliamo meritarci le meraviglie che ci circondano, impegnandoci in prima persona a fare qualcosa di concreto, dal basso. Da questa convinzione comune è nata l’Associazione Va’ Sentiero e tutto quello che abbiamo fatto e stiamo facendo per far si che questa esperienza si tramuti in qualcosa di grande e bello, non solo per noi.

 

 

Anche se avete iniziato non molto tempo fa, avete già concluso alcune partnership e alcuni accordi con attori importanti del turismo “tradizionale”. Puoi dirci di più e anche prevedere quale sarà il prossimo?

Il progetto Va’ Sentiero vuole essere l’origine di un nuovo modo di vedere e vivere le nostre montagne, si tratta di un obiettivo molto ambizioso.

E’ per questo motivo che, sin dal principio, abbiamo cercato di creare intorno a noi una solida rete di collaboratori influenti. 

Siamo partiti contattando le principali realtà nazionali legate al mondo della montagna, prima su tutte il Club Alpino Italiano (CAI). Nel giro di un anno abbiamo ottenuto il patrocinio, oltre che del CAI e del Touring Club Italiano, anche del MATTM (Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare), Università della Montagna, Regione Toscana, Valle d’Aosta, Puglia, Liguria, Campania, Trentino Alto-Adige, ma anche di numerose associazioni di rilevanza quali AMODO (Alleanza per la Mobilità Dolce), AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), BAI (Borghi Autentici d’Italia), Federtrek, Federparchi, Uncem.

Il progetto è inoltre sostenuto da alcune delle più importanti azienda private operanti nel settore outdoor – Montura, Ziel, Ferrino. 

Al momento stiamo lavorando per concludere altri accordi, e ci stiamo confrontando principalmente con importanti fondazioni e istituzioni del Paese. Tra queste ci teniamo a sottolineare l’interesse di Fondazione Garrone, Fondazione Cariplo, Futura Italia (progetto nazionale rivolto agli studenti delle scuole superiori promosso dal MIUR). 

In generale, siamo aperti a collaborazioni e sponsorizzazioni che valorizzino l’attenzione al tema ecologico, la produzione italiana e che siano compatibili con gli obiettivi strategici dell’iniziativa (sostenibilità ambientale ed economica, tutela e valorizzazione delle tipicità locali). 

 

 

Gioie e ostacoli di questa attività? E qual è stato il modello (se ne avevate uno) a cui vi siete ispirati per fondare Va ‘Sentiero?

In questa fase del progetto, purtroppo, ci viene più facile rispondere a questa domanda pensando ai tantissimi ostacoli che abbiamo dovuto affrontare dal primo giorno 🙂

Siamo una piccola e giovanissima realtà e come tale ci risulta spesso molto faticoso riuscire ad ottenere quello che vogliamo. Inoltre, noi stessi siamo ragazzi comuni con i nostri pensieri e timori; non mancano momenti di tensione interna al gruppo che, fortunatamente, riusciamo a risolvere sempre. Ma per fortuna in questi due anni abbiamo vissuto anche molti momenti di pura gioia! 

Guardandoci indietro e ripensando a tutti i piccoli traguardi raggiunti non possiamo che essere soddisfatti del lavoro svolto finora.
Certamente abbiamo un’ispirazione che ci “guida” dall’inizio: il nostro idolo Walter Bonatti (grande alpinista, esploratore e divulgatore italiano, ndr), a cui il nostro progetto è dedicato. 

 

 

Avete mai pensato che in un paese normale la vostra attività sarebbe sicuramente patrocinata (se non avviata in prima persona!) dal governo, anzi suppongo che non abbiate ancora avuto contatti con i dirigenti ufficiali del Ministero del Turismo….

Purtroppo si, lo abbiamo pensato in varie occasioni… Ma al contempo siamo ormai consapevoli degli enormi pregi e difetti del nostro Paese e abbiamo deciso di non perdere tempo a lamentarci ma piuttosto di sfruttare il grande potenziale inespresso che abbiamo tra le mani. 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, abbiamo subito avviato contatti e collaborazioni con le istituzioni del mondo del turismo italiano che si sono rese – più o meno – disponibili a fare il loro. Ci siamo fatti l’idea che, paradossalmente, per dare il via a progetti di queste dimensioni sia necessaria una spinta dal basso perché spesso le istituzioni italiane sono caratterizzate da una lentezza derivante da processi interni “antiquati”.

Proprio nell’ottica di realizzare il progetto dal basso, stiamo strutturando una campagna di crowdfunding che sarà attiva tra gennaio e febbraio 2019 e grazie alla quale speriamo di raccogliere buona parte dei fondi necessari.

 

 

Cosa pensate di donare al vostro paese e cosa di ricevere in cambio?

Quando due anni fa siamo venuti a conoscenza del Sentiero Italia, la prima idea fu semplicemente quella di percorrerlo. Per fare ciò, sarebbero stati necessari molti meno sforzi e probabilmente ci saremmo vissuti l’esperienza con più serenità… 

Tuttavia, dopo anni spesi a discutere sempre sulle stesse questioni, in questo progetto abbiamo subito visto la risposta a tante delle nostre domande. Per noi il progetto Va’ Sentiero rappresenta il mezzo per contribuire in prima persona ad un processo di cambiamento nel quale riponiamo tutte le nostre convinzioni. 

Vogliamo andare a scoprire le nostre montagne per capire come stanno e cosa possiamo fare concretamente per valorizzarle. In cambio, ci aspettiamo di riscontrare lo stesso nostro entusiasmo e passione nelle persone dei vari luoghi che attraverseremo; ma soprattutto, speriamo fortemente che tutto questo “rumor” che vogliamo creare attorno all’iniziativa, serva ad attivare istituzioni e autorità locali – indispensabili partners di questo processo.

 

 

Dove vi vedete in dieci anni a partire da ora?

Non sappiamo dove saremo, ma speriamo con tutto il cuore che questa iniziativa si sia nel frattempo evoluta e abbia portato qualcosa di buono. Non siamo alla ricerca della gloria personale, ma siamo convinti che attivando un circolo virtuoso intorno al mondo della montagna si possano creare enormi ed interessanti opportunità (anche di lavoro) per tanti giovani come noi.

 

Per contattare Va’ Sentiero, scrivete loro qui

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