Virginia Mori, Pesaro

La tua storia in 10 righe

Sono nata in Italia nel 1981, vivo tra Pesaro e Milano.

Ho studiato animazione e design all’Università statale di Urbino e i miei media preferiti sono matita, inchiostro, penna a sfera su carta. Nel 2008 ho vinto il premio “SRG idee suisse” all’“Annecy call for project” al Festival of Animation che si tiene ad Annecy, Francia.

Mi ha permesso di produrre il mio primo corto animato, Il gioco del silenzio, che ha vinto diverse nomination ad eventi internazionali lanciandomi come regista ed illustratrice per corti animati. Nello stesso tempo, prima e dopo, non ho mai smesso di lavorare come free lance per gallerie e marchi di moda.

 

 

Il tuo tratto ed il tuo mondo grafico riassumono qualità e doti incredibili ed eterogenee – dall’intelligenza di esplorare fiabe amare, alla dolcezza e alla sensualità, ad una certa chiaroveggenza. Cosa ti ispira e dove ami disegnare?

Hai dei maestri che ti hanno guidata dal punto di vista culturale, non per forza dei disegnatori ma magari poeti, romanzier e filmmaker?

Tutto può ispirarmi, non riuscirei a delimitare un confine, amo disegnare nel mio studio nelle campagne tra Pesaro e Urbino. Si sicuramente, ma sono tantissimi e ogni volta che me lo chiedono faccio fatica a scegliere, ad ogni modo oggi scelgo Jan Svankmajer, che con il suo decalogo scritto in cui descrive le regole che segue per fare un film, ha influenzato moltissimo il mio modo di lavorare e Sergei Paradjanov.

 

 

Che posto ha la scrittura creativa, quella fatta di versi paragrafi e parole, nella tua vita, o che posto vorresti avesse?

Ho un rapporto conflittuale con la parola, ne sto molto alla larga, ma sono affascinata da chi riesce ad usarla in modo sincero e diretto. Scrivo raramente testi, oltre alle sceneggiature dei miei film, che non considero di valore però, in quanto mi limito a descrivere.

A volte i miei schizzi sono accompagnati da suggestioni di poche righe o singole parole, scritte in modo veloce quasi incomprensibile.

In questo periodo per la prima volta sto lavorando con uno scrittore, un poeta, per un libro illustrato: mi sta coinvolgendo molto e potrebbe essere l’occasione che aspettavo per fare pace con le parole.

 

 

Che tipi di incontri fai durante i tuoi giorni e come è nata la storia che hai narrato, Haircut, alla Mostra del Cinema di Venezia?

Faccio pochi incontri in realtà, la solitudine è uno degli elementi fondamentali per il mio lavoro. L’idea principale di Haircut è nata osservando una lucertola con la coda staccata, mentre osservavo la coda muoversi indipendentemente dal corpo dell’animale ho pensato che avrei voluto ricreare quella strana sensazione in un film.

 

 

Una cosa bella che ti è capitata di recente, oltre ad aver vinto importanti premi e residenze, non ultima quella di Annecy con il suo festival di animazione…

Mi hanno chiesto di esporre i disegni originali del libro Vento in una mostra all’interno della fiera del libro per ragazzi di Montreuil a Parigi.

 

 

Una passione culinaria?

Mangiare

 

 

Che vino/bevanda ami?

Dipende dai momenti, in questo periodo preferisco il vino rosso buono.

 

 

Un libro che ti accompagna in questo momento? E dove tieni il libro…

In questo momento sul tavolo ho Karl Kraus, essere uomini è uno sbaglio aforismi e pensieri, ed. Einaudi.

 

 

Un talento che hai, uno che ti manca

Pazienza / Saper suonare uno strumento.

 

 

Quali sono i tuoi metodi per vivere lentamente, se ci riesci adesso nella tua vita?

Sono lentissima, non ho un metodo, è una dote naturale, purtroppo o per fortuna.

 

 

Cosa hai imparato sin qui dalla vita?

Che non si finisce di imparare.

 

 

Per scoprire gli altri film, illustrazioni e libri e per comprarli,

http://virginiamori.com/

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